Dettaglio:
I poliuretani (il termine poliuretano/i non è più accettato dal 1988) sono polimeri che contengono il gruppo uretano. Si definisce uretano ogni composto prodotto dalla reazione di un isocianato e di un alcol secondo la seguente reazione:
Questo legame si forma attraverso la reazione di condensazione tra un composto con idrogeno mobile di tipo alcol R-OH e un isocianato R’-N=C=O. Per formare un poliuretano, è necessario far reagire polioli (almeno due gruppi alcolici per molecola) con poliisocianati (almeno due gruppi isocianici per molecola).
La funzione uretano, ottenuta dall’aggiunta di un isocianato a un alcol, è conosciuta dalla fine del XIX secolo e le reazioni degli isocianati con vari componenti sono state studiate all’inizio del XX secolo. Queste reazioni sono generalmente esotermiche.
È soprattutto l’utilizzo di una vasta gamma di polioli con diverse nature, masse molecolari e funzionalità che ha permesso lo sviluppo della grande diversità di poliuretani.
Infatti, questi polioli possono essere:
• poliesteri polioli a lunga catena ottenuti da una policondensazione tra diacidi e un eccesso di dioli nel caso di molecole lineari o dalla poliaddizione per apertura di cicli di lattone come i policaprolattomi,
• o polietere a lunga catena ottenuti dalla poliaddizione per apertura di cicli etere (ossirano(i), ossetano o tetraidrofurano),
• altri dioli o polioli a lunga catena come polibutadieni diidrossilati, policarbonati o polisilossani idrossiterminati,
• dioli molto brevi chiamati estensori di catena,
• polioli brevi con funzionalità superiore a tre chiamati reticolanti o retificanti.
La formulazione consente di modulare le proprietà dei poliuretani attraverso l’uso di numerosi additivi e cariche.
Questa vasta gamma di materie prime consente di ottenere un’infinità di formulazioni.
È questa sorprendente diversità di materie prime che costituisce la chiave della diversità dei poliuretani sia a livello di strutture che di applicazioni.
Così, i poliuretani costituiscono una delle più vaste famiglie di materiali chiamati “plastici”, anche se i poliuretani sono più spesso strutture termoindurenti che termoplastiche:
• Schiume morbide a bassa densità (10-80 kg/m3),
• Schiume flessibili ad alta densità (> 100 kg/m3),
• Schiume semirigide e microcellulari (400-800 kg/m3),
• Schiume rigide (30-80 kg/m3),
• Schiume rigide ad alta densità,
• Elastomeri e masse colabili termoindurenti,
• Elastomeri e plastomeri termoplastici,
• Fibre tessili (come ELASTAN),
• Adesivi, vernici, rivestimenti e smalti,
• Collanti e leganti.
Le schiume costituiscono una categoria a sé stante, generando i volumi di produzione più elevati, mentre il resto dei poliuretani costituisce una famiglia comunemente chiamata C.A.S.E. dall’industria (Coatings, Adhesives, Sealants and Elastomers).